lunedì 16 marzo 2009

IO SONO





A te che leggi o ascolti, Io parlo.

A te, che durante lunghi anni e molto correre e vagare avanti e indietro, hai cercato ardentemente in libri ed insegnamenti, in filosofie e religioni, non sai nemmeno tu cosa sia la Verità, la Felicità, la Libertà, Dio.

A te, la cui anima è stanca e scoraggiata e quasi senza speranza; a te, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere dopo aver tentato di raggiungerla, che essa si dileguava come il miraggio nel deserto.

A te, che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, il quale era talvolta il Capo riconosciuto di una Società, Fraternità, Religione, e che ti sembrava un Maestro tanto meravigliosa era la sapienza che insegnava e le opere che compiva, solo per svegliarti più tardi alla scoperta che quel Maestro era soltanto una personalità umana, con difetti e debolezze, e colpe segrete; ancorché avesse potuto essere il tramite di bellissimi insegnamenti, apparsi a te come la più alta verità.

E che sei di nuovo stanco ed affamato, ignaro di dove volgerti.

Ed anche a te, che hai incominciato a sentire la presenza della verità nella tua anima, e che cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.

Sì, a quanti hanno fame del VERO PANE DI VITA.

IO SONO venuto.

Sei tu pronto a ricevere il mio cibo?

Se lo sei, levati.
Siedi.

Calma la tua mente umana, e segui strettamente la mia parola qui pronunciata.
Oppure forse ti allontani deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata?

Io!

Chi sono io?

Io che sembro parlare con sì concio potere ed autorità?

Ascolta!

Io sono Tu, quella parte di te che E’ e SA.

Che sa tutte le cose.

Che SEMPRE SEPPE E SEMPRE FU.

Sì, io sono Tu, il tuo Sé, quella parte di Te che dice: IO SONO ed è IO SONO.

Quella parte più alta di te stesso, che vibra dentro di te mentre leggi, che risponde a questa Mia parola, che ne percepisce la Verità, che riconosce tutta la Verità, e scarta tutti gli errori, dovunque li trovi.

Non quella parte che sì è alimentata fino adesso dell’errore.

Perché IO SONO il tuo vero ISTRUTTORE, il SOLO che tu conoscerai sempre, il solo MAESTRO.
Io sono il tuo Sé divino.

IO, il tuo IO SONO, ti reco questo Pio Messaggio, la Mia Parola vivente, come ti ho portato ogni cosa in vita, libro o Maestro, povertà o ricchezza, esperienza amara od amore, allo scopo d’insegnarti che IO, IO SONO, il tuo vero Sé, SONO il tuo istruttore ed il Dio, che provvede ed ha sempre provveduto a te non solo il pane ed il vino di Vita, ma anche TUTTO CIÒ CHE OCCORREVA al tuo mantenimento ed al tuo sviluppo fisico, mentale e spirituale.

Perciò quello che fa appello a Te mentre leggi, è il mio messaggio, detto alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma di ciò che l’IO SONO di te, seppe INTERIORMENTE, ma che non aveva ancora tradotto in termini tangibili e ben definiti alla tua coscienza esterna.

Così pure, tutto ciò che sempre fece appello a te, venendo da qualche espressione ESTERNA, non era che la conferma della MIA PAROLA, già pronunziata dentro di te, e quella espressione esterna era il canale, il mezzo da Me scelto in quel momento per raggiungere ed impressionare la tua coscienza umana.

Ma io non sono la tua mente umana né il figlio suo, l’intelletto. Essi sono soltanto l’espressione del MIO essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come TU sei una fase della MIA DIVINA IMPERSONALITÁ.

Pesa e studia attentamente queste parole.
Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la sua mente e il suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi.

Poiché la tua mente d’ora innanzi deve essere la tua SERVA, e l’intelletto il tuo SCHIAVO, se la MIA PAROLA deve penetrare nella coscienza della TUA ANIMA.

IO SONO venuto ora alla coscienza della TUA ANIMA, che ho espressamente stimolato per prepararla a ricevere la MIA PAROLA.

Ora se sei forte abbastanza da sopportarlo; se puoi mettere da parte tutti i tuoi capricci, tutte le tue credenze, tutte le tue opinioni personali, che sono soltanto i rottami da te raccolti nei campi coltivati da altri; se sei forte abbastanza da gettarli via, allora la MIA PAROLA sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di felicità.

Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste MIE PAROLE man mano che le leggerai.
Poiché la tua vita è minacciata ed essa sa che non può vivere e prosperare e dominare più a lungo i tuoi pensieri ed i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la MIA PAROLA e le permetti di dimorarvi.

Sì, IO SONO venuto a te ora.
A farti conscio della MIA PRESENZA.

Poiché ho pure preparato la tua mente umana in modo che essa può fino ad un certo punto comprendere il significato di ME ed il mio intento.

Io sono stato sempre con te, ma tu non lo sapevi.
Io ti ho espressamente condotto attraverso il DESERTO dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della TERRA PROMESSA.

Alimentandoti con la MANNA DEL DESERTO, poiché tu potessi ricordare ed apprezzare il PANE DELLO SPIRITO ed anelare ad esso.

Ora ti ho condotto alla riva del Giordano, che ti separa dal tuo DIVINO RETAGGIO.
Ora è venuto per te il tempo di CONOSCERMI coscientemente; è venuto il momento di attraversare il fiume e di passare nella terra di CANAAN, nella terra del LATTE E DEL MIELE.

Sei pronto?

Vuoi andare?
Allora segui questa mia PAROLA che è l’ARCA del mio PATTO e passerai a piedi asciutti.

domenica 1 marzo 2009

"La piccola anima e il sole"



Non avere paura del buio, ti aiuterà a trovare la luce

di Neale Donald Walsch
(Sperling & Kupfer Editori)
Ai miei futuri nipotini se mai ne avrò,
e a tutte le Piccole Anime in attesa di venire al mondo.
Siete per noi benedizione e speranza, innocenza e gioia,
siete una promessa e la prova dell’amore infinito di Dio.


C’era una volta, in un luogo fuori dal tempo, una Piccola Anima
che disse a Dio: “Io so chi sono!”
“Ma è meraviglioso! E dimmi, chi sei?” chiese il Creatore.

“Sono la Luce!”
Il volto di Dio si illuminò di un grande sorriso.
“E’ proprio vero! Tu sei la Luce.”

La Piccola Anima si sentì tanto felice, perchè aveva finalmente
scoperto quello che tutti i suoi simili nel Regno avrebbero
dovuto immaginare.
“Oh”, mormorò, “è davvero fantastico!”

Ben presto però, sapere chi era non fu più sufficiente.
Sentiva crescere dentro di sè una certa agitazione,
perchè voleva essere ciò che era.
Tornò quindi da Dio (un’idea niente male per chiunque desideri
essere Chi è in realtà) e, dopo aver esordito con un:
“Ciao, Dio!” domandò: “Adesso che so Chi Sono, va bene se lo sono?”

E Lui rispose: “Intendi dire che vuoi essere Chi Sei Già?”
“Beh, una cosa è saperlo, ma quanto a esserlo veramente…
Insomma, io voglio capire come ci si sente nell’essere la Luce!”
“Ma tu sei la Luce”, ripetè Dio, sorridendo di nuovo.
“Si, ma voglio scoprire che cosa si prova!”
piagnucolò la Piccola Anima.

“Eh, già” ammise il Creatore nascondendo a malapena una risatina,
“avrei dovuto immaginarmelo.
Hai sempre avuto un grande spirito d’avventura.”
Poi cambiò espressione.
“Però, però… C’è un problemino..”
“Di che si tratta?”
“Ebbene, non c’è altro che Luce. Vedi io ho creato solo ciò che sei e,
di conseguenza, non posso suggerirti nulla per sentire Chi Sei,
perchè non c’è niente che tu non sia.”

“Ehh?” balbettò la Piccola Anima,
che a quel punto faceva fatica a seguirlo.
“Mettiamola in questo modo”, spiegò Dio. “Tu sei come una candela
nel Sole. Oh, esisti, indubbiamente. In mezzo a milioni di miliardi
di altre candele che tutte insieme lo rendono ciò che è.
E il sole non sarebbe il Sole senza di te.
Senza una delle sue fiammelle rimarrebbe una semplice stella…
perche’ non risulterebbe altrettanto splendente.
E, dunque, la domanda è questa:
Come fare a riconoscersi nella Luce quando se ne è circondati ?”

“Ehi”, protestò la Piccola Anima, “il Creatore sei tu. Escogita una soluzione !”
Lui sorrise di nuovo. “L’ho già trovata”, affermo’.
“Dal momento che non riesci a vederti come Luce quando sei dentro la luce,
verrai sommerso dalle tenebre.”

“E che cosa sarebbero queste tenebre”
“Sono ciò che tu non sei” fu la Sua risposta.
“Mi faranno paura?”
“Solo se sceglierai di lasciarti intimorire”, lo tranquillizzò Dio.
“In effetti, non esiste nulla di cui avere paura, a meno che non sia tu
a decidere altrimenti.
Vedi, siamo noi a inventarci tutto. A lavorare di fantasia.”

“Ah, se è così…” fece un sospiro di sollievo la Piccola Anima.

Poi Dio proseguì spiegando che si arriva alla percezione delle cose
quando ci appare il loro esatto opposto.
“E questa è una vera benedizione”, affermò, “perchè, se così non fosse,
tu non riusciresti a distinguerle.

Non capiresti che cos’è il Caldo senza il Freddo, ne’ che cos’è
Su se non ci fosse Giù, ne’ Veloce senza Lento.
Non sapresti che cos’è la Destra in mancanza della Sinistra,
e neppure che cosa sono Qui e Adesso, se non ci fossero La’ e Poi.
Perciò – concluse - quando le tenebre saranno ovunque,
non dovrai agitare i pugni e maledirle.
Sii piuttosto un fulgore nel buio e non farti prendere dalla collera.
Allora saprai Chi Sei in Realtà, e anche tutti gli altri lo sapranno.
Fa’ che la tua Luce risplenda al punto da mostrare a chiunque
quanto sei speciale!”

“Intendi dire che non é sbagliato fare in modo che gli altri
capiscano il mio valore?” chiese la Piccola Anima.
“Ma naturalmente!” ridacchiò Dio.
“E’ sicuramente un bene! Rammenta, però, che
non significa .

Tutti sono speciali, ognuno a modo proprio!
Tuttavia, molti lo hanno dimenticato. Capiranno che è buona cosa
esserlo nel momento in cui lo comprenderai tu.”

“Davvero?” esclamò la Piccola Anima danzando,
saltellando e ridendo di gioia.
“Posso essere speciale quanto voglio?”
“Oh, si, e puoi iniziare fin da ora”, rispose il Creatore
che danzava, saltellava e rideva a Sua volta.

“In che modo ti va di esserlo?”
“In che modo? Non capisco.”
“Beh”, suggerì Dio, “essere la Luce non ha altri significati,
ma l’essere speciali può essere interpretato in vari modi.
Lo si è quando si è teneri, o quando si è gentili, o creativi.
E ancora, si è speciali quando ci si dimostra pazienti.
Ti vengono in mente altri esempi?”

La Piccola Anima rimase seduta per qualche istante a riflettere.
“Ne ho trovati un sacco!” esclamo’ infine.
“Rendersi utili, e condividere le esperienze, e comportarsi
da buoni amici.
Essere premurosi nei confronti del prossimo.
Ecco, questi sono modi per essere speciali!”.

“Si!” ammise Dio, “e tu puoi sceglierli tutti, o trovare qualsiasi
altro modo per essere speciale che ti vada a genio, in ogni momento.
Ecco che cosa significa essere la Luce.”

“So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!” annunciò la Piccola Anima
sprizzando felicità da tutti i pori.
E ho deciso che sceglierò quella parte che viene chiamata
.
Non è forse speciale essere indulgenti?
“Oh, certo”, assicurò Dio. “E’ molto speciale.”

“Va bene, è proprio quello che voglio essere.
Voglio saper perdonare.
Voglio Fare Esperienza in questo modo.”

“C’è una cosa però che dovresti sapere.”

La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza.
Sembrava ci fosse sempre qualche complicazione.
“Che c’è ancora?” ribattè con un sospiro.
“Non c’è nessuno da perdonare”, disse Dio.

“Nessuno?” Era difficile credere a ciò che aveva appena udito.
“Nessuno”, ripetè il Creatore. “Tutto ciò che ho creato è perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno.”

Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata
una grande folla.
Tanti altri suoni simili erano arrivati da ogni angolo del Regno
perchè si era sparsa la voce di quella straordinaria
conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare.

Osservando le innumerevoli altre anime radunate li’ intorno,
non potè fare a meno di dare ragione al Creatore.
Nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.
Tale era il prodigio di quello spettacolo, e tanta era la Luce
che si sprigionava tutt’attorno, che la Piccola Anima
riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine.

“Chi, dunque, dovrebbe essere perdonato?” tornò alla carica Dio.
“Accidenti, mi sa proprio che non mi divertirò!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente a essere speciali in quel senso.”

La Piccola Anima capì, in quel momento, che cosa di prova
a essere tristi.

Ma un’Anima Amica si fece avanti tra la folla e disse:
“Non te la prendere, io ti aiuterò.”
“Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?”
“Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!”
“Tu puoi…”
“Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa
che ti consentirà di dimostrare la tua indulgenza.”

“Ma perchè? Per quale motivo?” chiese la Piccola Anima.
“Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare a una velocità
così grande da creare una Luce tanto splendente
da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni
fino a offuscarla? Che cosa potrebbe spingere te
-che sei in grado di danzare in cima alle stelle
e viaggiare per il Regno alla velocità del pensiero-
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere
questo atto malvagio?”

“E’ semplice”, spiegò l’Anima Amica, “perchè ti voglio bene.”
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
“Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi?
Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu e io.
Nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico,
abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l’arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.

“Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giu’,
la Sinistra e la Destra, il Qui e il La’, l’Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male:
siamo ambedue stati la vittima e l’oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu e io, in passato;
e ognuno ha offerto all’altro l’esatta e perfetta opportunità
di Esprimersi e di Fare Esperienza di Ciò che Siamo in Realtà.”

“E quindi”, continuò a spiegare l’Anima Amica,
“io verrò nella tua prossima vita e, questa volta, sarò il .
Commenterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile,
e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni
di Colui Che Perdona”.

“Ma che cosa farai”, domandò la Piccola Anima,
leggermente a disagio, “da risultare tanto tremendo?”
“Oh”, rispose l’Anima Amica strizzando l’occhio,
“ci faremo venire qualche bella idea”.

Poi soggiunse a voce bassa:
“Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa”.
“E quale sarebbe?”
“Dovrò diminuire alquanto le mie vibrazioni, e aumentare
a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa.
Mi toccherà fingere di essere ciò che non sono.
E quindi, ti chiedo in cambio un favore.”

“Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!” gridò la Piccola Anima,
che intanto ballava e cantava.
“Riuscirò a perdonare, riuscirò a perdonare!”
Poi si rese conto del silenzio dell’Anima Amica e allora chiese:
“Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo,
sei così disponibile ad accontentarmi!”

“E’ naturale che sia un angelo!” li interruppe Dio.
“Ognuno di voi lo e’! E rammentatelo sempre:
Io vi ho mandato solo angeli.”

A quel punto la Piccola Anima sentì ancora più forte il desiderio
di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
“Che cosa posso fare per te?”
“Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell’attimo in cui commetterò
la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante …”

“Si? Si…”
“Dovrai rammentare Chi Sono in Realtà”, concluse l’Anima Amica
gravemente.
“Oh, ma lo farò!” esclamò la Piccola Anima, “lo prometto!
Ti ricorderò sempre così come sei qui, in questo momento!”

“Bene”, commentò l’Anima Amica, “perchè, vedi, dopo che
avrò finto con tanta fatica, avrò dimenticato chi sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarmelo
per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare
Chi Sei, e saremo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un’altra anima che venisse
in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo.”

“No, questo non accadrà!” promise la Piccola Anima.
“Io ti ricorderò! E ti ringrazierò per avermi fatto questo dono:
l’opportunità di provare Chi Sono.”

Quindi, l’accordo fu fatto.
E la Piccola Anima andò verso una nuova vita,
felice di essere la Luce e raggiante per la parte
che aveva conquistato, la Capacità di Perdonare.

Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza per ringraziare l’anima che
con il suo amore l’aveva resa possibile.

E in tutti gli istanti di quella nuova vita,
ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare
gioia o tristezza –specialmente tristezza-
ricordava quello che aveva detto Dio.

“Rammentatelo sempre”,
aveva affermato con un sorriso,
“Io vi ho mandato solo angeli”.