lunedì 1 novembre 2010

Il Paradiso Terrestre


Se fossi stata 

Eva nell'Eden
al posto della mela

mi mangiavo la serpe




"Translitterazione" e traduzione:
1) Eva = la prima donna, nell'arcaico, vecchio, nuovo, vetusto, surclassato,déjà vu testamento....e chi vuole aggiunga fonti....
2) Eden = Paradiso Terrestre...
Altro che Paradiso, che uno non è padrone e soprattutto libero di mangiare ciò che gli piace e gli aggrada....meno male che si trattava del Paradiso.....Figurati se era l'Inferno Terrestre!
3) mela = Pomo d'Adamo....quindi viste le perenni rivendicazioni e prevaricazioni maschili è ovvio che a noi donne la mela è rimasta qui in gola e perennemente indigesta!
4) serpe= serpente, rettile, biscia, cosa che striscia....
comunque in ogni caso di razza rettiliana.  
E qui facciam felici pure coloro  che avanzano le loro tesi avallando la teoria dell'origine delle disgrazie nella nostra stirpe dalla razza cosmica suddetta.....

luna





lunedì 25 ottobre 2010

Lentamente muore



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

domenica 26 settembre 2010

da " Il Manuale del Guerriero della Luce"




Il Guerriero non tenta di sembrare, egli è.
Conosce il proprio valore e non lotta mai
con chi non merita l'onore del combattimento.


Il guerriero della luce ha appreso
 che Dio si serve della solitudine 
per insegnare la convivenza.
Si serve della rabbia per mostrare 
l'infinito valore della pace.
Si serve del tedio per sottolineare l'importanza 
dell'avventura e dell'abbandono.


Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla responsabilità delle parole.
Si serve della stanchezza perché si possa comprendere il valore del risveglio.
Si serve della malattia 
per sottolineare la benedizione della salute.




Dio si serve del fuoco 
per impartire una lezione sull'acqua.
Si serve della Terra 
perché si comprenda il valore dell'aria.
Si serve della morte 
per mostrare l'importanza della vita.





Esiste un residuo emotivo: 
esso viene prodotto nelle officine del pensiero. 
E’ formato dai dolori ormai passati, 
che adesso non sono più di alcuna utilità. 
E’ costituito dai cauti provvedimenti che hanno avuto un’importanza in passato,
ma che nel presente non servono a niente. 


Il guerriero ha inoltre i suoi ricordi,
ma riesce a separare quello che è utile 
da ciò che non è necessario:
egli si libera del proprio residuo emotivo.


Paulo Coelho

mercoledì 15 settembre 2010

ATROCITA' DELL'INCIVILTA'

 

CHIUNQUE IMPEDISCA

il diritto di espressione e di parola nell'OPPORSI alla CONDANNA che l'Iran vuole INFLIGGERE a Sakineh, è COMPLICE di tale BARBARIE e

SE IMPEDISCE che CIRCOLINO 

voci di DISSENSO su questo argomento è COLPEVOLE  quanto l'Iran di OMICIDIO


la COSTITUZIONE ITALIANA

sancisce il diritto alla libertà 

d'espressione e di parola 

PER  TUTTI


eco

Disciplina della libertà di manifestazione del pensiero [modifica]

Fondamenti nelle Costituzioni [modifica]

Questa libertà è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni. Ad essa sono inoltre dedicati due articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:
  • Art. 19 : Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Una definizione della libertà di manifestazione del pensiero è inclusa nel primo comma dell'art. 5 della Costituzione della Repubblica federale di Germania del 1949:
  • "Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.".
La libertà di espressione è sancita anche dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
  • 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
  • 2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
La violazione del citato art. 10 della Convenzione europea legittima il cittadino a proporre ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro lo Stato Italiano, per ottenere il ristoro dei danni subiti, anche morali, purché siano esauriti tutti i possibili rimedi giurisdizionali interni[1].

L'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana [modifica]

La Costituzione italiana del 1948 supera l'esigua visione fornita un secolo prima dallo Statuto Albertino, che all'art. 28 prevedeva che La Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi. Saranno proprio delle leggi dello Stato, infatti, a consentire le censure tipiche del periodo fascista.
L'art. 21 della Costituzione stabilisce che:
  • Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
  • La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
  • Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
  • In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
  • La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
  • Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
La Corte di Cassazione italiana ha recentemente stabilito una serie di requisiti affinché una manifestazione del pensiero possa essere considerata rientrante nel diritto di critica e di cronaca: veridicità (non è possibile accusare una persona sulla base di notizie false), continenza e interesse pubblico. Se si tratta di fatti personali, anche se veri e continenti, non dovrebbero essere pubblicati. Al riguardo operano i limiti previsti dai reati di diffamazione e ingiuria. In generale costituiscono un evidente limite al diritto di cronaca anche l'onorabilità e la dignità della persona. Tutto ciò è diventato sempre più vero dopo la legge sulla privacy del 1996. Chi è coinvolto in procedimenti giudiziari non potrebbe essere fotografato in un momento in cui è sottoposto a carcerazione. Allo stesso modo il nome e le immagini di minori sono oscurati dal 1996.

Diritti e libertà [modifica]

L'interpretazione dell'art. 21 dà luogo ai seguenti principi:
  • i soggetti titolari del diritto sono "tutti", cioè sia cittadini che stranieri, sia come singoli che in forma collettiva, poiché necessaria a dar corpo e voce ai movimenti di opinione concernenti interessi superindividuali[2].




    • i membri del Parlamento godono di una forma ampliata della libertà in esame; l'art. 68 c. 1 Cost. stabilisce che essi non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni (istituto dell'insindacabilità).
  • il diritto include la manifestazione di opinioni in qualunque forma e senza limitazioni, salvo che si pregiudichino dei valori costituzionali.
  • diritto "negativo": è previsto il diritto a non manifestare pensieri e opinioni contro la propria volontà; i limiti a tale libertà negativa sussistono in caso essi si rendano necessari per garantire l'ordine pubblico.
  • libertà di informare, o libertà "attiva" di informazione: la dottrina considera garantita dalla Cost. anche la diffusione di informazioni (oltre che del proprio pensiero).




  • libertà di essere informati, o libertà "passiva" di informazione; non è esplicitata in Costituzione, ma è ravvisabile in diversi testi normativi.




  • per mezzo s'intende non solo il mezzo di espressione, ma anche le modalità di divulgazione del pensiero a un certo numero di destinatari; non è la disponibilità dei mezzi ad essere garantita, bensì la loro libertà di utilizzo.
La libertà di informare e la libertà di essere informati danno luogo al c.d. diritto all'informazione.
La libertà di pensiero è, tra l'altro, considerata come corollario dell'articolo 13 della Costituzione della Repubblica italiana, che prevede l'inviolabilità della libertà personale tanto fisica quanto psichica. Tale libertà è, poi, fondamentale anche nella concezione dell'antico Stato liberale.

Giurisprudenza [modifica]

La giurisprudenza comunitaria ha affermato in più occasioni che la libertà di espressione è una delle condizioni di base per il progresso della società democratica e per lo sviluppo di ciascun individuo. Essa riguarda non solamente le informazioni e le idee accolte come favorevoli o considerate come inoffensive o indifferenti, per le quali non si porrebbe alcuna esigenza di garantirne la tutela, quanto piuttosto quelle che urtano, scioccano, inquietano o offendono una parte qualunque della popolazione, così richiede il pluralismo, la tolleranza, lo spirito di apertura senza il quale non vi è una società democratica. Se si tratta di un uomo politico, che è un personaggio pubblico, i limiti alla protezione della reputazione si estendono ulteriormente, nel senso che il diritto alla tutela della reputazione deve essere ragionevolmente bilanciato con l’utilità della libera discussione delle questioni politiche[3].
Circa le modalità di esternazione del pensiero, anche critico, la Cassazione ha affermato che esso può manifestarsi anche in maniera estemporanea, non essendo necessario che si esprima nelle sedi, ritenute più appropriate, istituzionali o mediatiche, ove si svolgano dibattiti fra i rappresentanti della politica ed i commentatori.
Diversamente, verrebbe indebitamente limitato, se non conculcato, il diritto di manifestazione del pensiero che spetta al comune cittadino[4].
Inoltre, sempre la Cassazione, ha affermato che la critica può esplicarsi in forma tanto più incisiva e penetrante, utilizzando anche espressioni suggestive, quanto più elevata è la posizione pubblica della persona che ne è destinataria[5].

Limiti [modifica]

I limiti alla libertà di manifestazione del pensiero sono:
  • il buon costume, l'unico limite esplicito. Si intende con quest'espressione il concetto di "pudore sessuale", e si accoglie la definizione di "Atti e oggetti osceni" data dall'art. 529 del Codice Penale:
si considerano "osceni" gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore (esclusa l'opera d'arte e scientifica, in richiamo all'art. 33 Cost.).
Dal momento che il concetto di pudore deve essere necessariamente adeguato nel corso del tempo, la Corte Costituzionale si è pronunciata in proposito con la sent. n. 368/1992, secondo la quale:
(...) il "buon costume" non è diretto ad esprimere semplicemente un valore di libertà individuale, (...) ma è, piuttosto, diretto a significare un valore riferibile alla collettività in generale. (...)
Quindi, gli atti osceni non sono offensivi se si esauriscono nella sfera privata, ma lo sono quando la travalicano, recando pericolo di offesa al sentimento del pudore dei terzi non consenzienti o della collettività in generale.
da applicarsi indistintamente su quei mezzi di informazione che oggi vengono definiti SocialNetwork o su Forum Privati dove l'accesso è consentito solo ad utenti registrati che accettano in toto le regole di comportamento del forum stesso e non usano informazioni estrapolate da uno dei suddetti per denigrare altri soggetti in altri siti, ove non siano in contrasto con i punti precedenti.
  • i segreti, come il segreto di stato, il segreto d'ufficio, il segreto istruttorio, il segreto professionale e industriale; essi non hanno un vero e proprio fondamento costituzionale, ma nascono da una serie di situazioni specifiche, ove ci sia necessità di tutelare interessi pubblici o privati
  • l'onore, da intendersi sia come dignità (la cui violazione dà luogo all'ingiuria) sia come reputazionediffamazione). In tal senso, in difetto dei requisiti della veridicità, continenza ed interesse pubblico dei fatti riferiti (soprattutto attraverso un uso scrupoloso delle fonti), si concretizzerà una palese violazione dell'onorabilità di una persona. Se, ad esempio, si pubblicano notizie aventi ad oggetto fatti strettamente personali, ancorché veri e continenti, si incorrerà in sanzioni, perché manca il terzo requisito dell'interesse pubblico. (che, violata, origina la

Diritto europeo dell’informazione e della comunicazione [modifica]

Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea [modifica]

I popoli europei nel creare tra loro un’unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato su valori comuni.
Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri e dell'ordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale e locale; essa cerca di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile e assicura la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali nonché la libertà di stabilimento. A tal fine è necessario, rendendoli più visibili in una Carta, rafforzare la tutela dei diritti fondamentali alla luce dell'evoluzione della società, del progresso sociale e degli sviluppi scientifici e tecnologici.
La presente Carta riafferma, nel rispetto delle competenze e dei compiti della Comunità e dell'Unione e del principio di sussidiarietà, i diritti derivanti in particolare dalle tradizioni costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri, dal trattato sull’Unione europea e dai trattati comunitari, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, dalle carte sociali adottate dalla Comunità e dal Consiglio d'Europa, nonché i diritti riconosciuti dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee e da quella della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future. Pertanto, l'Unione riconosce i diritti, le libertà ed i principi enunciati qui di seguito.

Strumenti di tutela [modifica]

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo [modifica]

Articolo 19 [modifica]
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
  • Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.
  • Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta.
  • L'esercizio delle libertà previste al paragrafo 2 del presente articolo comporta doveri e responsabilità speciali. Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie:




    • a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui;
    • b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.
Articolo 29 [modifica]
  • Nell’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico, e del benessere generale in una società democratica.
  • Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.

Articolo 10 CEDU - Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali [modifica]

  • Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche, e senza considerazione di frontiera.
Il presente articolo non impedisce che gli Stati sottopongano a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione.
  • L’esercizio di queste libertà, comportando doveri e responsabilità, può essere sottoposto a determinate formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni previste dalla legge e costituenti misure necessarie in una società democratica, per la sicurezza nazionale, l’integrità territoriale o l’ordine pubblico, la prevenzione dei disordini e dei reati, la protezione della salute e della morale, la protezione della reputazione o dei diritti altrui, o per impedire la divulgazione di informazioni confidenziali o per garantire l’autorità e la imparzialità del potere giudiziario.

Tutela della libertà di espressione nell’Unione Europea [modifica]

Art. 6-7 TUE [modifica]
L'articolo 6, paragrafo 1 del trattato sull'Unione europea (TUE) elenca i principi comuni agli Stati membri: libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello stato di diritto. Tale lista pone la persona al centro della costruzione europea e qualsiasi persona può riconoscersi in essa, indipendentemente dalla propria origine nazionale o socioculturale. Il rispetto di detti principi comuni è una condizione di appartenenza all'Unione, e gli articoli 7 TUE (introdotto dal trattato di Amsterdam, modificato poi a Nizza) e 309 TCE (trattato che istituisce la Comunità europea) danno alle istituzioni gli strumenti atti a garantire il rispetto dei valori comuni da parte di ogni Stato membro. A differenza del trattato di Amsterdam, che prevedeva una possibilità d'intervento dell'Unione soltanto a posteriori, nell'eventualità di violazione grave e persistente dei valori comuni, il trattato di Nizza ha previsto all'articolo 7 TUE un meccanismo preventivo in caso di evidente rischio di violazione grave, rendendo in tal modo molto più operativi gli strumenti di cui l'Unione già disponeva.
Articolo 11 – Carta di Nizza [modifica]
  • Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
  • La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
 http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0_di_manifestazione_del_pensiero

lunedì 30 agosto 2010

UOMO DEL MIO TEMPO.



Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo

venerdì 23 aprile 2010

Io sono eco


Io sono eco

quella che di notte non dorme e di giorno sogna

Mi sento come la spuma del mare
che appare e poi scompare
svanisce nel nulla e poi riappare di nuovo
non porta ricordi con se ma mille
centomila bolle di schiuma
composte di aria che svaniscono ad ogni ondata

Non son fatta di carne anche se sono incarnata
in questa mia natura di essenza umana
Sono la notte sono il giorno all'unisono
sono l'alba e il tramonto concomitanti
che si compenetrano l'una nell'altro

Sono il buio e sono la luce
Disarmonia ed armonia coesistono in me
a volte prevale un'essenza un aspetto di essi
a volte creano un miscuglio
un coacervo di intenti
di contraddizioni e di emozioni
che rendono qualsiasi equilibrio
difficile e instabile da raggiungere

Sono e non sono
e non so in realtà chi io sia
ne' da dove venga
ne' le mie origini conosco

Non mi chiamo eco
mi sento eco
e ora comincio ad ascoltarmi e a parlarvi di me

Vengo da un mondo lontano
ma ho dimenticato tutto
non ci sono segni
messaggi
indizi dentro di me
della mia origine e provenienza

So solo di non appartenere
alla realtà concreta che vivo in questo mondo

Ero piccola quando ho iniziato ad avere visioni
comunicavo con esseri e forme di vita
alieni da qualunque concezione umana intelligibile...

Ma allora non lo sapevo
non potevo ne' capire ne' comprendere che
la realtà che vivevo interiormente
era diversa e trascendesse
i canoni comuni delle esperienze
attinenti ai comuni mortali
per lo meno nell'accezione classica del termine

Ho cominciato a sentirmi "strana"
Strana perché le sensazioni
e le percezioni che avevo già d'allora
capivo e percepivo
non erano ne' condivise e ne' sentite
da chi mi circondava

Strana perché le voci che
come echi lontani
sentivo "tamburellare" nella mia mente
erano avulsi a chiunque altro intorno a me

Nell'adolescenza ho continuato
a sentirmi strana ancor di più che da bambina

Abbandonato il mondo infantile alle mie spalle
non è stato facile per me
inserirmi in un contesto di adolescenti-coetanei
per i quali gli unici interessi
erano la cotta del momento
il big di turno o la squadra del cuore

Vedevo oltre
ma oltre
non vedevo "orizzonti" o
meglio se c'erano
non li riconoscevo

Intuivo
sentivo dentro di me che oltre c'era di più
sapevo che oltre quel che vedevo
c'era il Tutto e che
con le mie capacità limitate e uniformate
alle regole e ai canoni umani
che mi circondavano
non potevo intravvedere ancora oltre

Telepatìe preveggenze premonizioni
intuizioni erano il corollario
di questa mia natura strana che
da una parte mi sorprendeva
e dall'altra rifiutavo
rinnegavo e abiuravo

Ho iniziato a rimuovere la mia essenza e
con essa le mie capacità
non so se definirle doti
ad essa associate

Mi definivo atea all'inizio
poi agnostica
tanto per dare un'etichetta
e una connotazione a quello che presumevo
potesse o dovesse essere
la consapevolezza della mia identità
di "essere umano" su questa terra
tanto per aver una cognizione definita
categorica ed esclusiva della mia personalità

In effetti non avevo capito nulla

Scappavo non sapendo perché e dove
probabilmente
aggiungo ora
per paura da me stessa
da ciò che io realmente sono
nella mia più profonda intimità

Chi io sia realmente tuttora ancora non lo so...

So solo che pur continuando a scappare
e a sottrarmi alle voci e
a tutta la marea di sensazioni e di percezioni
che mi aleggiavano attorno
mi sommergevano e riecheggiavano dentro di me
sono stata comunque raggiunta
per cui ho dovuto smettere di correre
sedermi ed ascoltare

E ascoltando
qualcosa di me è arrivato a me
non so da dove
non so da chi ho trovato conferma
di tante strane sincronicità
e dato significato a tante sensazioni
ed esperienze che
pur provate e sentite da sempre
non avevano dentro di me
una collocazione ben precisa
univoca e chiara

Prima vagamente
poi in maniera sempre più consapevole
ho realizzato quale fosse la mia "mission"

Non è facile parlarne...
La risposta mi è arrivata da oltre il velo.....

All'inizio ero spaventata e frastornata
anche se lo sapevo da sempre e
sin da piccola sono stata chiamata
per assolvere questo mio "compito"

All'inizio ne ero inconsapevole poi
man mano che ne diventavo cosciente
ne avevo sempre più paura e ne rifuggivo

Dopo con il tempo
ho imparato ad accettarlo
ma più che il tempo credo che si sia trattato
di una forma di accettazione dentro di me
di sottomettermi a quella che è la missione
per cui sono venuta su questa terra
ora almeno in parte
so chi sono e grazie ad essa ho trovato la fede
che m'ha aiutata a superare la paura
di questa mia "peculiarità"
innata dentro di me e a sublimarla

Così vi parlerò del significato che ha la morte per me:

"Carissimi
la paura della morte
è plausibile e logica in un mondo
che ci ha abituato per millenni
a temerne le conseguenze...

Quel che posso dire io è che la morte non esiste

Esiste di sicuro la morte fisica
ma questo non determina
ne' presuppone la fine dell'essere cosciente

L'essere cosciente sopravvive
va oltre la fine dell'esistenza terrena.

La mia mission l'ho scoperta
e poi compresa parecchi anni fa
prima incredula e scettica
poi spaventata come prima vi dicevo
poi sempre più consapevole
ho iniziato ad accettare questa mia "dote"

Nel momento del passaggio le persone mi chiamano
e io sono lì ad accompagnarle oltre il velo

Non mi è mai pesato

All'inizio pensavo che fosse
un compito troppo difficile e arduo
da reggere sulle mie spalle poi
con il tempo ho sperimentato che
tutte le volte che ciò accadeva
e portavo a termine la mia missione
mi sentivo più leggera
e il peso da portare era sempre più lieve

Non ho paura della morte appunto per questo
perché ora so che
oltre c'è il resto e il seguito
di ogni esistenza già vissuta e conclusa

E quando sarà il mio momento
ci sarà un altro essere
con la mia stessa "mission"
ad accompagnarmi oltre il velo
e già di questo ringrazio"

Non vi volevo sconvolgere
perdonatemi se l'ho fatto

sento non sia più giusto tacere...

Questo è per ora
ciò che so descrivere e dirvi di me...
Grazie per avermi ascoltata

eco

E così E'