venerdì 23 aprile 2010

Io sono eco


Io sono eco

quella che di notte non dorme e di giorno sogna

Mi sento come la spuma del mare
che appare e poi scompare
svanisce nel nulla e poi riappare di nuovo
non porta ricordi con se ma mille
centomila bolle di schiuma
composte di aria che svaniscono ad ogni ondata

Non son fatta di carne anche se sono incarnata
in questa mia natura di essenza umana
Sono la notte sono il giorno all'unisono
sono l'alba e il tramonto concomitanti
che si compenetrano l'una nell'altro

Sono il buio e sono la luce
Disarmonia ed armonia coesistono in me
a volte prevale un'essenza un aspetto di essi
a volte creano un miscuglio
un coacervo di intenti
di contraddizioni e di emozioni
che rendono qualsiasi equilibrio
difficile e instabile da raggiungere

Sono e non sono
e non so in realtà chi io sia
ne' da dove venga
ne' le mie origini conosco

Non mi chiamo eco
mi sento eco
e ora comincio ad ascoltarmi e a parlarvi di me

Vengo da un mondo lontano
ma ho dimenticato tutto
non ci sono segni
messaggi
indizi dentro di me
della mia origine e provenienza

So solo di non appartenere
alla realtà concreta che vivo in questo mondo

Ero piccola quando ho iniziato ad avere visioni
comunicavo con esseri e forme di vita
alieni da qualunque concezione umana intelligibile...

Ma allora non lo sapevo
non potevo ne' capire ne' comprendere che
la realtà che vivevo interiormente
era diversa e trascendesse
i canoni comuni delle esperienze
attinenti ai comuni mortali
per lo meno nell'accezione classica del termine

Ho cominciato a sentirmi "strana"
Strana perché le sensazioni
e le percezioni che avevo già d'allora
capivo e percepivo
non erano ne' condivise e ne' sentite
da chi mi circondava

Strana perché le voci che
come echi lontani
sentivo "tamburellare" nella mia mente
erano avulsi a chiunque altro intorno a me

Nell'adolescenza ho continuato
a sentirmi strana ancor di più che da bambina

Abbandonato il mondo infantile alle mie spalle
non è stato facile per me
inserirmi in un contesto di adolescenti-coetanei
per i quali gli unici interessi
erano la cotta del momento
il big di turno o la squadra del cuore

Vedevo oltre
ma oltre
non vedevo "orizzonti" o
meglio se c'erano
non li riconoscevo

Intuivo
sentivo dentro di me che oltre c'era di più
sapevo che oltre quel che vedevo
c'era il Tutto e che
con le mie capacità limitate e uniformate
alle regole e ai canoni umani
che mi circondavano
non potevo intravvedere ancora oltre

Telepatìe preveggenze premonizioni
intuizioni erano il corollario
di questa mia natura strana che
da una parte mi sorprendeva
e dall'altra rifiutavo
rinnegavo e abiuravo

Ho iniziato a rimuovere la mia essenza e
con essa le mie capacità
non so se definirle doti
ad essa associate

Mi definivo atea all'inizio
poi agnostica
tanto per dare un'etichetta
e una connotazione a quello che presumevo
potesse o dovesse essere
la consapevolezza della mia identità
di "essere umano" su questa terra
tanto per aver una cognizione definita
categorica ed esclusiva della mia personalità

In effetti non avevo capito nulla

Scappavo non sapendo perché e dove
probabilmente
aggiungo ora
per paura da me stessa
da ciò che io realmente sono
nella mia più profonda intimità

Chi io sia realmente tuttora ancora non lo so...

So solo che pur continuando a scappare
e a sottrarmi alle voci e
a tutta la marea di sensazioni e di percezioni
che mi aleggiavano attorno
mi sommergevano e riecheggiavano dentro di me
sono stata comunque raggiunta
per cui ho dovuto smettere di correre
sedermi ed ascoltare

E ascoltando
qualcosa di me è arrivato a me
non so da dove
non so da chi ho trovato conferma
di tante strane sincronicità
e dato significato a tante sensazioni
ed esperienze che
pur provate e sentite da sempre
non avevano dentro di me
una collocazione ben precisa
univoca e chiara

Prima vagamente
poi in maniera sempre più consapevole
ho realizzato quale fosse la mia "mission"

Non è facile parlarne...
La risposta mi è arrivata da oltre il velo.....

All'inizio ero spaventata e frastornata
anche se lo sapevo da sempre e
sin da piccola sono stata chiamata
per assolvere questo mio "compito"

All'inizio ne ero inconsapevole poi
man mano che ne diventavo cosciente
ne avevo sempre più paura e ne rifuggivo

Dopo con il tempo
ho imparato ad accettarlo
ma più che il tempo credo che si sia trattato
di una forma di accettazione dentro di me
di sottomettermi a quella che è la missione
per cui sono venuta su questa terra
ora almeno in parte
so chi sono e grazie ad essa ho trovato la fede
che m'ha aiutata a superare la paura
di questa mia "peculiarità"
innata dentro di me e a sublimarla

Così vi parlerò del significato che ha la morte per me:

"Carissimi
la paura della morte
è plausibile e logica in un mondo
che ci ha abituato per millenni
a temerne le conseguenze...

Quel che posso dire io è che la morte non esiste

Esiste di sicuro la morte fisica
ma questo non determina
ne' presuppone la fine dell'essere cosciente

L'essere cosciente sopravvive
va oltre la fine dell'esistenza terrena.

La mia mission l'ho scoperta
e poi compresa parecchi anni fa
prima incredula e scettica
poi spaventata come prima vi dicevo
poi sempre più consapevole
ho iniziato ad accettare questa mia "dote"

Nel momento del passaggio le persone mi chiamano
e io sono lì ad accompagnarle oltre il velo

Non mi è mai pesato

All'inizio pensavo che fosse
un compito troppo difficile e arduo
da reggere sulle mie spalle poi
con il tempo ho sperimentato che
tutte le volte che ciò accadeva
e portavo a termine la mia missione
mi sentivo più leggera
e il peso da portare era sempre più lieve

Non ho paura della morte appunto per questo
perché ora so che
oltre c'è il resto e il seguito
di ogni esistenza già vissuta e conclusa

E quando sarà il mio momento
ci sarà un altro essere
con la mia stessa "mission"
ad accompagnarmi oltre il velo
e già di questo ringrazio"

Non vi volevo sconvolgere
perdonatemi se l'ho fatto

sento non sia più giusto tacere...

Questo è per ora
ciò che so descrivere e dirvi di me...
Grazie per avermi ascoltata

eco

E così E'

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